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LE PARTICOLARITA DELL'USO DEL LESSICO SPECIALISTICO NELLE OPERE DI BENVENUTO CELLINI E DELLA SUA RESA NELLA TRADUZIONE DI MICHAIL LOZINSKIJ

Работа №142487

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Магистерская диссертация

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лингвистика

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Год сдачи2023
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INDICE 2
Introduzione 4
Capitolo I. Il contesto storico dell’uso del linguaggio specialistico nelle opere
di Benvenuto Cellini 7
§1. Problemi e metodi delle ricerche dei linguaggi specialistici e scientifici
rinascimentali 7
§2. L'artista a cavallo di due mondi: Leon Battista Alberti come punto di riferimento 13
§3. L"omo sanza lettere": Leonardo da Vinci e il suo ruolo nell’elaborazione del linguaggio specialistico 18
§4. Le ricerche archeologiche a cura di Rafaello ed i trattati dell’architettura cinquecenteschi: verso lo standard scientifico 25
§5. §5. Claudio Tolomei, Daniele Barbaro, Giorgio Vasari, Benedetto Varchi: la nascita della teoria dell’arte moderna. Il concetto del “disegno” 28
§6. Benvenuto Cellini nel quadro artistico e letterario del Cinquecento 31
§7. Conclusione al capitolo 1 39
Capitolo II. Diversi aspetti dell’uso dei termini artistici e scientifici nelle opere
di Benvenuto Cellini 42
§1. Il linguaggio specialistico nelle opere di Benvenuto Cellini: l’approccio, la struttura, lo scopo didattico 42
§2. La tipologia dei termini 47
§3. I termini generici 51
§4. I termini della teoria delle arti visive 57
§5. L'oreficeria e la scultura: i tecnicismi ed i processi tecnologici 60
§6. I nomi delle gemme ed il problema della loro identificazione 65
§7. Conclusione al capitolo II 68
Capitolo III. La resa dei termini artistici nella traduzione di Michail Lozinskij
71 §1. Michail Lozinskij e la “Vita”: le sfide del genere letterario
sperimentale 71
§2. Il linguaggio specialistico nell’interpretazione filologica 74
§3. L'aspetto diacronico e 1'aspetto diatopico: il problema della discrepanza
terminologica 78
§4. Conclusione al capitolo III 82
Fonti primarie 85
Bibliografia 85
Sitografia 89

La formazione della terminologia e del linguaggio specialistico nelle opere scritte degli scultori, pittori e architetti rinascimentali rappresenta un campo di ricerca molto promettente e straordinario. L'artista rinascimentale di per se e una persona a cavallo di due mondi in tutti i sensi: tra antichita e modernita, tra tecnica e filosofia, tra artigiani e letterati, infine, tra latino e volgare. L'epoca in questione, il Cinquecento, fu un periodo di cambiamento, di cui il risultato, tra gli altri, fu la nascita della scienza moderna. Gli artisti ne ebbero ruolo molto importante per la virtu della sua polivalenza: erano capaci di creare delle immagini anatomiche, progettare gli edifici, mescolare le sostanze chimiche in modo giusto e rendere visibili e comprensibili i concetti complicati dei letterati.
La ricerca e incentrata sul linguaggio tecnico nelle opere scritte di Benvenuto Cellini (1500-1571), l'orafo e lo scultore fiorentino noto anche come l'autore della celebre "Vita", una delle prime autobiografie artistiche e certamente la piu conosciuta. Cellini attrae la nostra attenzione perche, essendo l'autore di un'opera distintamente letteraria, e nello stesso tempo il creatore di "Due trattati, uno dell'oreficeria, e l'altro della scultura", una fonte importante della terminologia artistica e metallurgica del Cinquecento.
Gli studi dedicati a Benvenuto Celini di solito affrontano il problema della sua autorappresentazione. L'artista ebbe la personality polivalente e contraddittoria, la sua biografia e piena di omicidi e fa ricordare quella di Caravaggio, e la famosa citazione del critico settecentesco Giuseppe Baretti ("Quel Cellini dipinse quivi se stesso con sommissima ingenuita, e tal quale si sentiva di essere [...] cioe animoso come un granatiere francese, vendicativo come una vipera, superstizioso in sommo grado, e pieno di bizzarria e di capricci"1) lascia ancora l'impronta sugli studi celliniani.
Nello stesso tempo il problema del linguaggio specialistico dell'artista formulata per la prima volta piu di cinquanta anni fa da M.-L. Altieri Biagi, fino a oggi non e stato esaminato in dettaglio, e questo e un problema di grande importanza. Non solo le opere scritte celliniane, ma anche il linguaggio tecnico del Rinascimento nel suo insieme non e stato ricercato abbastanza bene. Inoltre, i processi dell'elaborazione della terminologia specialistica trovano molte analogie nella pratica odierna, e nel XXI secolo si capisce quanto lessico dei professionisti viene perso senza essere registrato, descritto e analizzato.
Inoltre, siccome la "Vita" e un'opera distintamente letteraria e fU tradotta come tale, sarebbe opportuno esaminare in dettaglio l'integrazione della terminologia specialistica nella traduzione letteraria all'esempio della traduzione di Michail Lozinskij. Questo e uno dei metodi degli studi terminologici, come la descrizione storica, e puo rivelare dei problemi degli studi del linguaggio specialistico russo.
L'indagine affronta tre obiettivi principale il primo di quali e delineare il quadro dello sviluppo del linguaggio artistico e il suo contesto scientifico nel Rinascimento. Il nostro compito e considerare il livello di diffusione del volgare nella letteratura dell'epoca, i rapporti tra artisti e letterati e rintracciare i metodi nascenti per raggiungere i fini creativi.
Il secondo obiettivo e inquadrare e contestualizzare Benvenuto Cellini nel paradigma cinquecentesco nel suo insieme e nel mondo artistico in particolare, rintracciare il suo approccio creativo e gli espedienti linguistici impiegati da egli nei vari generi letterari in questione.
Siccome l'unica opera di Cellini tradotta in russo e la "Vita" di Benvenuto Cellini, il terzo obiettivo riguarda la resa del linguaggio specialistico nella sua traduzione di Michail Lozinskij pone il problema della traduzione di termini nel contesto letterario e nella chiave diacronica e diatopica.
L'indagine del linguaggio celliniano si basa sulle opere di Benvenuto Cellini come la "Vita", i "Due trattati, uno dell'oreficeria, l'altro della scultura", "Frammento di un discorso di Benvenuto Cellini sopra i principj e 'l modo d'imparare l'arte del disegno" ed "Discorso di Benvenuto Cellini dell'architettura".
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Il confronto tra il sistema terminologico nel testo della "Vita" di Benvenuto Cellini e la sua resa nella traduzione di Michail Lozinskij rivela le differenze strutturali che si conformano a quelle tra la lingua italiana e la lingua russa. L'unico modo di affrontare il problema della resa di terminologia specialistica nella traduzione letteraria e mediante la scala di priorita del traduttore.
La gerarchia dei obiettivi della traduzione nel caso della "Vita" fu delineata da Lozinskij stesso. Abbiamo visto che lo scopo primario consiste nella ricostruzione del carattere colloquiale della sintassi celliniana, il compito enorme che tuttavia defini non soltanto la struttura della traduzione, ma anche il principio organizzante del lavoro. Non e un caso che l'autore della traduzione paragono il suo percorso creativo con quello descritto nel brano del "Trattato" dedicato alla filigrana. Il carattere meticoloso di entrambi i compiti si mette in rilievo, pero per il traduttore stesso l'aspetto piu significante fu quello strutturale. Lozinskij trovo la struttura nell'opera che sembrava un vero caos ai suoi coevi. Egli ricreo minuziosamente la sintassi e individuo il carattere consistente del lessico. Come tutto cio che fece Benvenuto, il lavoro di Lozinskij fu un esperimento "rischioso". Per riuscire a condurlo, gli serviva l'ordine.
Trasmettere la ricchezza linguistica dell'originale e il secondo obiettivo, ma non e secondario. Il traduttore lo definisce come il piu difficile e conquistabile solo in una certa misura. Il carattere dell'italiano e piu uniforme del russo. Se l'italiano mantiene il suo connesso con il latino, il russo rappresenta un miscuglio variopinto di lingue diverse. Lozinskij sostiene che lo smalto della traduzione e scolorito, anzi proprio questo caso puo essere contrario.
La resa del sistema terminologico di Cellini nel modo consistente non fu uno dei problemi posti dal traduttore, e tuttavia, Lozinskij riusci a risolvere anche questo problema. Il principio organizzante compreso nel suo approccio lo rese possibile e persino naturale.
Benvenuto Cellini di Lozinskij e diverso dal Benvenuto Cellini reale, ma la sua immagine suscita le stesse emozioni. In modo simile il sistema terminologico nel testo e differente dal sistema celliniano, ma conforme con esso: e altrettanto coerente, ed i termini impiegati in essa non sono una collezione incongrua delle lemme, e un vero sistema, ad esempio, dei termini architettonici. Per la lingua russa e tipica l'esistenza simultanea di due o piu termini scientifici che si raddoppiano. Un tale sistema terminologico perde un po' di coerenza, non e molto conveniente, tuttavia e funzionale.
Uno dei suoi fini Lozinskij delined come "rendere chiaro tutto cio che e chiaro nell'originale, e mantenere oscuro tutto cio che e oscuro". La terminologia architettonica e ben elaborata in russo, quindi pud essere resa chiara. La terminologia celliniana dell'oreficeria e spesso oscura per tre ragioni.
1) La tecnologia produttiva nel campo fu stata cambiata gia verso il Settecento quando iniziarono i prestiti tecnologici in Russia. Per esempio, il taglio piu complicato esistente nei tempi di Cellini era quello "a faccette", oggi noto come "semplice antico". Nel Settecente esisteva gia il taglio Peruzzi, molto simile a taglio a brillante di oggi.
2) Persino nel mondo contemporaneo i percorsi tecnologici ed il loro lessico spesso cambiano senza essere registrati. Solo una minima parte del lessico specialistico viene studiata da linguisti. I "Trattati" di Cellini sono una fonte unica in questo senso. Agli committenti e noto soltanto il lessico che riguarda il prodotto finale.
3) Alcune tecniche e termini sono la propria elaborazione di Benvenuto.
Per tutte queste ragioni ci sono dei termini che non trovano un equivalente in russo. Inoltre, uno dei compiti di Lozinskij fu rendere il testo adatto al lettore. Nella sua epoca l'"Altare della Vittoria" di Valerij Brjusov (che non era una traduzione, ma un'opera originaria) suscitd molto criticismo a causa del lessico archeologico eccessivo. Nella opera celliniana l'abbondanza dei tecnicismi avrebbe contraddetto all'obiettivo del traduttore di ricostruire il discorso vivo dell'artista.
Nella traduzione della "Vita" Michail Lozinskij raggiunge i suoi obiettivi e nello stesso tempo riesce a risolvere un compito inatteso. In contrasto con 1'opinione convenzionale dell'epoca, Benvenuto Cellini nella sua interpretazione da impressione di essere non un artigiano poco istruito, quasi un analfabeta, ma un vero professionista, un artista sperimentatore come il traduttore.


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